Scrivere quasi la stessa cosa. La trascrizione come atto interpretativo nella pratica della storia orale
Data: 10 Agosto 2021
Convegno AISO
Gennaio – Febbraio 2021 Il tema di questo convegno è emerso da una discussione sviluppatasi dentro Aiso nel corso del tempo. Su un arco più lungo, sappiamo che i ragionamenti su “l’utilità e il danno” della trascrizione sono parte integrante della storia orale italiana da prima ancora che Sandro Portelli (1979) facesse il punto sulla sua “diversità” rispetto ad altre forme di storia. Del resto, uno dei punti di riferimento per l’ultima generazione degli oralisti italiani, ossia il volume di Bruno Bonomo, Voci della memoria (2013), mette direttamente a fuoco il costante paradosso per il quale “la storia orale essenzialmente si scrive e si legge”. In momenti più recenti, le sollecitazioni a riflettere sul momento della trascrizione dell’intervista di storia orale sono state rivolte all’associazione soprattutto nelle diverse edizioni delle sue scuole. Il tema è affiorato con nettezza nel 2016 quando Aiso ha collaborato con l’Istituto Statale dei Sordi di Roma, e nel 2018 quando, proprio a conclusione di una scuola sul tema della “digital oral history”, Aiso ha preso l’impegno di dedicare alla trascrizione, ai suoi nuovi strumenti e contesti uno spazio di riflessione approfondita, sistematica, organizzata. Maggiori informazioni al link: https://www.aisoitalia.org/scrivere-quasi-stessa-cosa-convegno-trascrizione/?fbclid=IwAR218Zv8BrIRkS65fdNdz0SXLM0u7QP2_-mPTiaOpEaGWVaBsFmLpFxy_Qg